Ho pubblicato un articolo che intitolavo “Cambiamo Paradigma anche nel mondo del ciclismo”.
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Cosa sostenevo?
Che uno di questi due corridori ha la mandibola fuori asse rispetto al cranio e che il corpo, a cascata, è tutto fuori asse.
Non servono test biocomputerizzati e valutazioni fantascientifiche: serve occhio ed esperienza. Si, basta occhio ed esperienza maturata da anni di “OcclusioneGravità“.
Morale: il corridore ha una pedalata non armonica e poco efficace. Lo hanno affermato anche i commentatori sportivi del Giro d’Italia.
Si vede anche da una foto di 3/4 se sapete di cosa sto parlando:

Diciamo subito che il corridore di destra ha questo rapporto scheletrico cranio mandibola.
Qualcuno conosce le conseguenze sulla pedalata di uno scorretto rapporto scheletrico cranio mandibola?
No.
Pressapoco il rapporto è opposto a questo (che descrivo nel mio libro pubblicato nel 2009):


Conseguenze di questa tipologia di DMA?
Per esempio, che un occhio rimane più anteriorizzato dell’altro e pertanto la messa a fuoco dell’oggetto di fronte (in questo caso la strada rispetto alla bicicletta) rimane dis-assata.

In una Condizione Meccanica Abituale come questa il corridore SICURAMENTE ha una pedalata A-SIMMETRICA con un lato del corpo più debole.
Non vi svelo nulla di più perchè farò corsi in futuro per spiegarvi questo fenomeno SCONOSCIUTO alla medicina, alla medicina sportiva ed alla Biomeccanica.
Mi spiegate che senso ha modificare l’assetto di una bicicletta o di una pedalata o di un sellino in presenza di un Disequilibrio Meccanico Abituale come questo?

Non è forse meglio correggere il Disequilibrio e lasciare le biciclette a forma di croce per evitare compressioni e compensazioni lungo la colonna vertebrale, fino ai piedi?
Maurizio Formia – 2021